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La Napoletanità

Napoli e la "Napoletanità"


Napoli è certamente una delle città più note e particolari del mondo, ha in se peculiarità non riscontrabili in nessuna altro luogo, peculiarità che la rendono di sicuro unica nel suo genere; ciò che a noi piace chiamare "napoletanità" (modo di essere e di comportarsi degli abitanti di questa città) è la parola giusta per riassumere il determinato "modus operandi" dei suoi cittadini.
La Napoletanità comporta a sua volta risultati del tutto eccezionali, risultati prodotti solo da chi di Napoletanità è "ammalato".
Un primo apprezzabile risultato è di sicuro la canzone classica napoletana, fiorita fra la fine dell'800 e l'inizio del ‘900, essa ha dato origine a sua volta al filone della canzone italiana in generale. Basta ricordare alcune fra quelle più note in tutto il mondo: "a Marechiaro", "Guapparia", "Santa Lucia luntana", "Core ingrato", ma anche e soprattutto la più famosa, forse una delle canzoni più famose di tutto il mondo: "O sole mio", portata in giro per il mondo ancor prima dell'affermazione della radio, dai nostri emigranti.
Analizzando più in profondità il concetto di napoletanità, di certo non possiamo negare che la cucina napoletana sia un altro risultato scaturito da esso: come non ricordare la pizza (il nostro Hotel dista pochi passi da alcune delle più famose pizzerie). Può essere di sicuro considerata la pietanza più diffusa al mondo insieme con gli altrettanto famosi "maccheroni" (pasta), altra famosissima creazione partenopea. Andando avanti nell'analisi della nostra cucina non possiamo non soffermarci sulla sfogliatella, riccia e frolla; dolce fatto con la semola che non mancheremo di offrire nell'abbondante colazione napoletana al risveglio nel nostro hotel. E ancora, la pastiera, dolce tipica della Pasqua partenopea fatto con la ricotta, il casatiello, una specie di pizza rustica a forma di ciambella, anche essa tipico della nostra Pasqua. E poi tante altre specialità come la "impepata di cozze" (cozze in sugo con il pepe), il polipo alla luciana, il brodo di polipo (servita nei chioschetti in riva al mare) e il famoso ragù ,che può vantare addirittura poesie scritte in suo onore, l'ottimo babà ,dolce indimenticabile per ogni festività.
L'espressione massima della napoletanià è di sicuro "il dialetto napoletano": esso assume una importanza del tutto particolare poiché è stata la lingua di tante opere d'arte, lingua propria della satira e della comicità (Scarpetta, Totò),assumendo anche toni drammatici nelle opere dei De Filippo e più modernamente nelle opere del compianto Massimo Troisi.
Vi piace o' presepe? Allora dovete venire a Napoli; benché esso lo possiamo ritrovare in tutto il mondo cattolico, tuttavia è proprio in questa città che ha avuto il suo sviluppo storico artistico, San Gregorio Armeno , luogo conosciuto in tutto il mondo per la produzione di pastori e presepi è a soltanto 15 minuti di cammino dal nostro hotel, situato non solo nel centro di Napoli, ma al centro della storia stessa. Il Presepe napoletano, insieme ai zampognari, alla tombola ed al menù del 24 dicembre, è uno dei simboli più intensi della tradizione natalizia a Napoli. Tradizione imbevuta di Religiosità e superstizione (come dimenticare il Patrono della città SAN GENNARO)
Ad di là dei simboli religiosi che esso richiama, il presepe è amato anche da quelle famiglie napoletane poco osservanti o dichiaratamente laiche, perché il presepe napoletano è il luogo dove sacro e profano, spiritualità e vita quotidiana, preghiera ed ironia convivono come solo a Napoli, città delle contraddizioni, è possibile.
Anche se oggi il presepe è sempre più spesso accompagnato o addirittura sostituito dall'albero di Natale, la tradizione è quanto mai viva e tramandata in moltissime famiglie.
La costruzione del presepe napoletano inizia tradizionalmente l'otto dicembre: dal ripostiglio si tira fuori la "base" dell'anno precedente (uno scheletro di sughero e cartone poggiato su una tavola di legno, senza pastori ed addobbi vari) ed insieme ai figli o eventuali parenti, si discute l'eventuale ampliamento: "Magari quest'anno si può aggiungere il forno a legna oppure il ruscelletto con l'acqua e qualche pecorella in più al gregge."
Allora una passeggiata a San Gregorio Armeno, la via del presepe napoletano, diventa d'obbligo.
Ci sono decine di negozi e di coloratissime bancarelle dove gli artigiani del presepe espongono le loro creazioni. L'offerta e la varietà dei prodotti è così vasta che è impossibile uscirne senza aver trovato quanto cercato e magari qualche pastore in più del previsto.
Non è banale dunque affermare che Napoli è conosciuta per l'allegria e l'espansività dei suoi abitanti "ammalati" di napoletanità, città conosciuta per i suoi panorami stupendi e mozzafiato, per le strette stradine del suo centro storico, uno dei più antichi e di sicuro il più ampio di tutta Europa.
La citta di Napoli e ricca di bellezze artistiche e paesaggistiche e quella del mercatino natalizio puo essere un'ottima scusa per visitare la citta nel suo insieme.

 

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